La porta venne edificata nel 1620, secondo quanto riporta Fazello, in sostituzione di una precedente porta che era stata chiusa oltre un secolo prima (1460), chiamata porta del Palazzo, si rese necessario aprire la continuazione della via dei Tedeschi dove risiedevano le guardie tedesche del Viceré.
La Porta di Sant’Agata
nasce in periodo normanno e il nome deriva dalla limitrofa Chiesa di Sant’Agata la Pedata, in onore di Sant’Agata.
La porta ha subìto un recente restauro nel 1983 che l’ha resa più visibile anche grazie all’allargamento della piazza antistante. Costituisce una delle più antiche testimonianze della cinta muraria medievale.
Il Di Giovanni, nella Topografia di Palermo, precisa che da nessun documento risulta che sia stata rifatta o trasformata e che, anche quando.
Storia
Lo storiografo Tommaso Fazello, sposa la tesi di Francesco Baronio, adducendo la motivazione alla posizione, ovvero di baluardo d’ingresso posto sulla direttrice per Termini Imerese verso est, collegamento che attraversa i terreni di San Giovanni dei Lebbrosi, scavalcando l’Oreto col Ponte dell’Ammiraglio, lambendo i primitivi dattereti e il Parco della Favara. L’architetto Paolo Amato per contro, sosteneva la tesi per la quale la terminologia derivasse dalla presenza dei bagni e impianti termali esistenti nella contrade della Guadagna e di Maredolce ubicate nei dintorni.
La magnifica Porta Mazzara, una delle più antiche di Palermo, si può ammirare tutt’ora in via dei Benedettini, poco distante dalla chiesa di San Giovanni degli Eremiti.
Fu aperta nel XIII secolo e ristrutturata nel 1326 da Federico di Aragona.
Nel seicento fu inglobata nel bastione di Pescara e divenne inutile per il transito.
La porta della Dogana è una delle porte che si aprivano alla fine del Cassaro. Presumibilmente fu edificata intorno al 1470.
Il Villabianca nella sua tavola non la menziona pertanto è presumibile che in quel periodo (XVIII secolo) fosse stata già demolita.