Porta di Montalto
Cronisti e storici della Guerra del Vespro Siciliano, narrando le vicende dell’assedio di Palermo da parte delle truppe angioine nel maggio 1325, riferiscono che uno dei più cruenti scontri tra le fanterie del duca di Calabria ed i difensori della città, avvenne di fronte alla porta di Mazara, ancora oggi esistente all’imbocco della via Benedettini. La vicina piazza è però intitolata ad un’altra porta, che prese il nome dal viceré Don Luigi Moncada, duca di Montalto. E poiché questa seconda porta oggi non è più esistente, le sue vicende edilizie sono legate alla porta di Mazara ed al potenziamento delle fortificazioni seicentesche della città. Nello stesso luogo in cui sorge la porta di Mazara fu, con ogni probabilità costruita una porta dall’Emiro dopo il 947 e che questa zona della città fu il quartiere detto Kemonia dal nome arabo del “fiume del Maltempo” che lo attraversava. E, proprio nella muraglia che lo delimitava verso Sud, venne aperta nel XII secolo la porta Mazara che nel 1187 era vicina alla non più esistente chiesa di S. Andrea de Gandula, ubicata tra il Palazzo Reale e la chiesa di S. Giovanni degli Eremiti. La vecchia cinta muraria in cui si apriva la porta, rafforzata in periodo aragonese, si dimostrò sufficiente per la difesa della città sino all’inizio del XVI secolo. In
questo periodo in vista del pericolo costituito dalla “armata del Turco” e dei feroci corsari che ad esso erano aggregati, fu deciso di potenziare le mura cittadine con l’aggiunta di poderosi bastioni. Nel 1533 il viceré Pignatelli tratteneva in Sicilia l’ingegnere Ferramolino incaricandolo delle fortificazioni delle principali città costiere dell’Isola. Il piano predisposto dal Ferramolino previde in prossimità della porta di Mazara un baluardo che si rivelò insufficiente per la difesa della città, e per tale ragione nel 1569 il viceré marchese di Pescara ne fece costruir un altro che inglobò il primo ed ostruì l’antica porta Mazara. Fu deciso allora, nel 1638, di aprire una nuova porta poco distante dalla prima, che prese il nome dal viceré del tempo, duca di Montalto. Nel XVII secolo, allorquando i bastioni della cinta uraria iniziarono ad essere utilizzati non più per uso militare, quello di Montalto venne concesso a Giuseppe Carcamo, ex senatore della città, per impiantarvi un giardino ed ampliare la prorpia abitazione. Dopo il 1860 il bastione franò dal lato occidentale e venne demolito assieme alla porta Montalto tra gli anni 1885 e 1888. In tal modo, l’antica porta di Mazara si trovò liberta ed isolata.
Tratto da: R.La Duca, I bastioni e le porte di Palermo ieri e oggi, a cura di Francesco Arnetta, Salvatore Sciascia Editore, 2014.