Porta Nuova
Storia
In prossimità del punto estremo e più elevato della via Marmorea o strada del Cassaro, esistette prima del XV secolo una porta detta del palazzo sulla cui ubicazione sono in distacco i diversi autori che sinora si sono occupati della topografia storica di Palermo. la porta del Palazzo venne successivamente chiusa e, verso l’anno 1460, ne fu aperta un’altra, posta proprio in corrispondenza della intersezione della Strada del Cassaro con cortina occidentale delle mura della città.
Questa porta denominata dal popolo (nuova) fu dapprima concepita in semplici forme architettoniche, a fornice, con un solo ordine di colonne ed un cornicione sovrastante.
Carlo V d’Asburgo
re di Italia re di Spagna e imperatore del sacro impero romano-germanico, giunse in Sicilia vittorioso da Tunisi nell’autunno del 1535, dopo aver conquistato la costa africana del Mediterraneo e aver così colpito l’islam.
Questa vittoria fu così importante per i Siciliani, che Carlo V fu costretto a rimanere otto giorni a Monreale, più di quanto avesse previsto, perché così supplicato dalla città di Palermo, che aveva voluto un’intera settimana per preparare solenni onoranze al vincitore d’Africa.
La festa fu celebrata il 13 settembre 1535 e sotto la Porta Nuova avvenne l’incontro ufficiale di Carlo V con la capitale del regno.
A ricordo di questo momento, il governo di Marcoantonio Colonna, vicerè di Sicilia, decise di riedificare la Porta, i cui lavori cominciarono in ritardo e cioè nel 1583. Il vicerè volle che la porta si chiamasse “Austriaca” in onore di Carlo V.
Il 20 dicembre 1667
durante un nubifragio che si abbattè sulla città,l’edificio fu colpito da un fulmine che provocò l’esplosione delle polveri che erano depositate in alcune stanze superiori, causando numerose vittime, oltre ad arrecare notevoli danni alle fabbriche della stessa porta e del vicino Palazzo Reale.
Ma anche questa Porta a guisa di arco trionfale non ebbe molta fortuna.
Il 20 dicembre del 1667, durante un temporale, un fulmine fece esplodere un carico di munizioni depositate in alcune stanze del piano superiore, provocando gravissimi danni.
La porta venne subito ricostruita nel 1669 nelle stesse forme da Gaspare Guercio, architetto del senato.
Aspetto
Ha due facciate, una che guarda il centro storico e l’altra rivolta verso Monreale.
Essa fu ornata di fregi e di simboli tra cui quattro turchi sconfitti. Due dei quali con le braccia mozzate, le braccia infatti venivano mozzate a coloro ai quali veniva imputato il reato di furto; e due con le braccia incrociate segno di sottomissione, a ricordo della vittoria Africana.
La manieristica costruzione si ispira ai monumenti trionfali romani antichi ma anche alla tarda architettura rinascimentale con larghi influssi manieristici. Nella facciata interna si possono ammirare quattro busti allegorici della Pace, della Giustizia, della Verità, e dell’ abbondanza.
Inoltre sopra l’arco si vede l’aquila palermitana e lo stemma del viceré Colonna.
Alzando lo sguardo vi è un loggiato cinquecentesco e una straordinaria copertura a piramide rivestita di maiolica colorata sulla quale vi è raffigurata l’aquila senatoria con le ali spiegate, simbolo della città di Palermo.
In cima vi è un lanternino dentro il quale vi è una stanza che ha per volta un cupolino coperto di piombo che terminava con tre palle di rame, la più piccola delle quali aveva una banderuola di ferro destinata ad indicare lo spirare dei venti.
Nel 1578 il vicerè Marcoantonio Colonna fece costruire un corridoio scoperto, fiancheggiato da una balaustra di pietra, che dal Palazzo Reale portava ad una stanza del secondo ordine di Porta Nuova.
Clicca qui per aggiungere il proprio testo