ALTAVILLA (HAUTEVILLE)Gli Altavilla, all’inizio del XI secolo fecero la loro comparsa i primi mercenari Normanni ( figli di famiglie senza feudo),che vennero a offrire i loro servigi ai vari signori dell’Italia meridionale che si combattevano tra loro; i discendenti di questi condottieri, dovevano fondare in poco pù di un secolo uno dei più potenti regni del Mediterraneo.La prima investitura per i suoi servigi la ottenne Rainolfo Drengot, che si vide conferire dal Duca di Napoli, la contea di Anversa (1030).
Questo fu il primo nucleo Normanno ad avere un possedimento:nel frattempo, Giorgio Maniace era stato mandato nel 1038, a scacciare gli Arabi dalla Sicilia dall’ Imperatore Bizantino Michele Paflagonio, il Generale Maniace chiese aiuto a Guglielmo d’Altavilla detto Braccio di ferro, il quale con circa 300 uomini tra i quali Drogone e Umfrido arrivarono in Sicilia e misero in fuga gli Arabi dalle città di Messina e Siracusa, senocchè nel 1040 Maniace dovette ritornare precipitosamente a Costantinopoli, perchè accusato ingiustamente di tradimento dall’Imperatore Costantino IX il quale geloso dei suoi successi lo vedeva come un possibile pericolo per il suo Trono, Maniace Lasciò a Messina la Moglie e il figlio Crisafo, (da questi nasce la dinastia dei Crisafi, Grisafi, Grifasi) il quale abbandonato anch’egli dai Normanni che per strategia militare avevano lasciato l’isola, nulla potè¨ fare perchè le terre occupate in precedenza da suo padre tornassero in mano Araba.La riconquista della Sicilia da parte dei Normanni avvenne con i fratelli di Guglielmo d’Altavilla, Ruggero I e Roberto il Guiscardo (l’Astuto), essi completarono la conquista della Calabria (1057/1060) e sempre nel 1060 si rimpossessarono di Messina, aiutatidall’Emiro di Siracusa Bencumen, il quale era in guerra contro suo fratello Belcamend, Emiro di Agrigento.
Così inizia la conquista della Sicilia. In verità l’impresa non fu facile, i due fratelli impiegarono 30 anni per conquistarla, anche perchè dovettero tornare un paio di volte in Calabria per consolidare il loro dominio su quelle terre. Nel 1071 Riccardo con l’esercito e Roberto con la flotta assediarono la capitale dell’isola Palermo, a quel tempo la città più popolosa e più fiorente d’Italia, è straordinariamente ricca e sede della splendida vita orientale. Gli Arabi opposero una difesa coraggiosa contrastando a lungo gli assalitori, si narra che le porte della città non furono mai chiuse per dimostrare la loro fiducia nell’esito della difesa, ma con uno stratagemma gli assalitori entrarono in Palermo da due lati opposti e i Saraceni assediati nell’interno della città capitolarono. cedendo Palermo al vincitore, a condizione che fosse loro garantita la vita e il libero esercizio del loro culto.
I Normanni risparmiarono Palermo araba. Presero possesso della splendida città senza versare sangue, e senza commettervi devastazioni, i Saraceni furono lasciati liberi di vivere a modo loro secondo la loro religione. I Normanni furono tolleranti verso i Saraceni, accettarono le arti e le scienze, nei loro palazzi usarono lo stile arabo, la lingua araba continuò ad essere insegnata. Con la presa di Palermo successivamente venivano conquistate Trapani, Catania e Siracusa nel 1088, Enna (chiamata Cars Iannar dagli arabi, e divenuta con i Normanni Castrogiovanni), Agrigento nel 1091. Così l’isola conquistata veniva divisa in questo modo: Roberto prese il titolo di Duca di Sicilia e tenne per sè Palermo e metà dell’isola, Ruggero diventò Conte e prese l’altra metà della Sicilia, il loro nipote Tancredi fu fatto Conte di Siracusa.
Alla morte di Ruggero, Roberto il Guiscardo assicura la discendenza al nipote,
Ruggero II figlio secondo genito di Ruggero, il quale, benchè avesse ereditato anche il Ducato della Puglia e il Principato di Capua, scelse la Sicilia come residenza reale e si fece incorornare Re (Rex Siciliae) nel Duomo di Palermo nel Natale del 1130. Con Ruggero II il regno di Sicilia divenne uno Stato moderno. Egli riordinò la monarchia che volle splendida, potente e sicura, seppe tenere a freno tutti i nemici, sia interni che esterni, conquistò l’isola di Malta, Corinto e Atene, seppe tenere a distanza l’imperatore greco, il quale non si era ancora rassegnato ad aver perso la Sicilia. Ruggero II si distinse sempre per ingegno, valore e prudenza, egli aveva modi eleganti e disinvolti. Morì all’età di 59 anni nel 1154.
Il suo successore Guglielmo I detto il Malo, per la sua inezia, egli era l’unico figlio rimasto dopo la morte prima del padre dei suoi 4 fratelli, Anfuso, Ruggero, Enrico e Tancredi. Sotto il suo regno la Sicilia subì un periodo pieno di disordini, rivoluzioni e confusione di ogni genere, egli morì all’età di 45 anni nel 1166.
Suo figlio Guglielmo II detto il Buono salì al trono all’età di 11 anni. A lui si devono parecchi monumenti dell’architettura religiosa di quel periodo, come il Duomo di Monreale e la Cattedrale di Palermo. Morì all’età di 36 anni, e con lui si estingue la linea diretta della dinastia normanna per mancanza di eredi maschi in Sicilia.