Costanza d’Altavilla
Costanza di Sicilia, fu figlia postuma di Ruggero II re di Sicilia e della terza moglie Beatrice di Rethel e fu la discendente prediletta di Guglielmo II di Sicilia (Guglielmo il Buono) nipote della stessa Costanza.
Inizialmente Costanza aveva manifestato interesse per la vita in convento, ma successivamente e grazie all’interessamento di Guglielmo ella sposò a Milano il 27 gennaio 1186 Enrico VI di Svevia figlio dell’imperatore Federico il Barbarossa.
Enrico era di circa quindici anni più giovane di Costanza, che era ormai una donna matura. Con l’unione gli intenti dei principali fautori erano chiari: Guglielmo aveva l’interesse a mantenere salda la dinastia, oramai in declino rafforzandola con l’ingresso degli Svevi, allora in ascesa, mentre Federico il Barbarossa, ambiva fortemente ad ampliare l’impero inglobando proprio l’Italia.
Nel 1189 Guglielmo il Buono in punto di morte, non avendo discendenti diretti avrebbe indicato la zia Costanza come erede ed obbligato i cavalieri a giurarle fedeltà , cercando così di appianare le divergenze che opponevano la nobiltà siciliana ed il clero alla casata degli Hohenstaufen.
Tuttavia la nobiltà siciliana ed il papato non amavano gli svevi e la loro politica, che consideravano poco influenzabile ed eccessivamente autoritaria e preferirono eleggere a Re di Sicilia Tancredi di Lecce, figlio naturale del conte Ruggero di Apulia, nipote di Ruggero II e della stessa Costanza.
La scelta cadde proprio su Tancredi perchè era riuscito ad ottenere una certa stima come comandante militare ed era anch’egli discendente di stirpe normanna.
Inoltre essendo l’imperatore Federico il Barbarossa impegnato nella crociata il Terra Santa, Enrico VI e Costanza furono costretti a rimanere nel Regno di Germania allora in una situazione particolamente delicata ed a distogliere l’attenzione dalla Sicilia. In questo contesto nel novembre 1189 Tancredi fu incoronato a Palermo Re di Sicilia.
Il Papa, che non vedeva di buon occhio un unico sovrano della casata degli Hohenstaufen
dalla Germania alla Sicilia, approvò e riconobbe l’elezione.
Quando Enrico successe al trono al padre partì subito per la riconquista della Sicilia, supportato anche dalla flotta della marineria pisana, da sempre fedele all’imperatore. Tuttavia la flotta siciliana di Tancredi riuscì a battere la marineria pisana e l’esercito di Enrico a causa di una serie di eventi sfortunati (fra tutte una pestilenza) fu decimato. Inoltre Tancredi riuscì anche a catturare ed imprigionare Costanza. Per il rilascio dell’imperatrice il Conte di Lecce pretenderà che Enrico scenda a patti con un accordo di tregua.
Nel febbraio del 1194 morì Tancredi e la sua successione apparì problematica. In questo contesto Enrico tornò in Italia e riuscì a sottomettere il Regno di Sicilia. Il 25 dicembre del 1194 Enrico fu incoronato Re di Sicilia. Il giorno seguente Costanza, in procinto di giungere in Sicilia dalla Germania, e gravida diede alla luce a Jesi il futuro Federico II di Hohenstaufen. La nascita da Costanza era importante per la successione del Regno di Sicilia ma fu avvolta da dicerie ed illazioni: Federico fu considerato da alcuni detrattori l’Anticristo. Infatti una leggenda medievale che sosteneva che l’Anticristo sarebbe nato da una vecchia monaca. Costanza d’Altavilla quando ebbe il travaglio aveva 40 anni e, prima del matrimonio, aveva vissuto in un convento. Inoltre a causa dell’età avanzata, molti non credevano alla gravidanza di Costanza.
Per questo motivo fu allestito un baldacchino al centro della piazza di Jesi, dove Costanza partorì pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore. Il Villani, nella sua cronica scriverà :
«Quando la ‘mperatrice Costanza era grossa di Federigo, s’avea sospetto in Cicilia e per tutto il reame di Puglia, che per la sua grande etade potesse esser grossa; per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un padiglione in su la piazza e mandò bando che qual donna volesse v’andasse a vederla; e molte ve n’andarono e vidono, e per cessò il sospetto»
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(Giovanni Villani)
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