Età paleolitica e  neolitica

L’uomo è apparso in Sicilia nel corso del paleolitico, quasi un milione di anni fa. Omero nel IX e X libro dell’Odissea racconta dei mitologici Ciclopi (giganti con un solo occhio) e dei Lestrìgoni, antropofagi abitatori del territorio dell’odierna Lentini.
Aldilà dei miti, i primi reali abitatori dell’Isola organizzati in comunità sono stati i Sicani, popolazione agricola. Di qui il nome di Sicania. Ne sono testimonianza i reperti archeologici, che vanno dagli insediamenti urbani ai singoli manufatti di uso domestico.
 Queste popolazioni lavorano l’ossidiana, roccia vetrosa che si trova nell’isola di Lipari, che viene commercializzata prima nelle zone costiere dell’isola e poi attraverso una vera e propria “via dell’ossidiana” nel Mediterraneo.
Nell’età  neolitica comincia la lavorazione dei metalli. Nell’età del bronzo si intensificano numerosi rapporti con i popoli del bacino mediterraneo specialmente orientale.

Periodo Greco

735 a.C. L’isola diviene un punto di riferimento per i popoli navigatori che provengono da varie aree del Mediterraneo. Una raffinata civiltà è portata sulla costa ionica: si apre un’epoca durante la quale la civiltà greco-sicula perviene a eccezionali livelli di progresso e di arte, ricordata come civiltà della Magna Grecia.
Coloni greci, provenienti dalla Calcide nell’Eubea, fondano la prima colonia a Naxos (attuale Giardini presso Taormina); ma, secondo studi recenti, la data del 735 dovrebbe essere anticipata di almeno venti anni.
I coloni calcidesi fondano anche Lentini, Catania e Zancle, nome originario di Messina, per via della sua forma a falce.
734 a.C. Coloni di Corinto fondano Sùraka (oggi Siracusa), che a sua volta fonda nel 694 Akrai (Palazzolo Acreide), Casmene (644), Camarina (598).
728 a.C. Coloni di Mégara fondano Mégara Iblea, che a sua volta fonda Selinunte (650).
689 a.C., Cretesi e Rodii fondano Gela sulla costa meridionale, che a sua volta fonda Agrigento (582), ultima delle grandi colonie.
491 a.C. Il greco Anàssila di Messene, proveniente da Reggio Calabria, si impossessa di Zancle e cambia il nome in Messene
480 a.C. Fino al III° secolo a.C. si combatte per l’indipendenza delle nuove colonie sia dalla Grecia che dai Cartaginesi insediati sulle coste occidentali. Si alternano alleanze per il dominio del territorio, che originano varie tirannidi. Emerge la potenza della città di Siracusa, governata dai Dinomenidi. Nel corso dell’anno 480, Gelone di Siracusa, alleatosi con Terone di Agrigento, sconfigge i Cartaginesi a Imera (l’odierna Termini Imerese).
474 a.C. Gerone di Siracusa, successore di Gelone, batte a Cuma gli Etruschi e ne ferma così l’espansione verso l’Italia meridionale
465 a.C. La caduta dei Dinomenidi e l’insurrezione dei Siculi capitanati da Ducezio, compromettono un processo di unificazione che sembrava stesse avviandosi.
427 a.C. La concorrenza delle comunità cittadine agli interessi consolidati dei Greci e dei Cartaginesi porta a lunghi conflitti. Nel corso della guerra del Peloponneso Atene interviene in Sicilia, suscitando la reazione dei Sicelioti (così sono chiamati i Greci di Sicilia), fino alla grande spedizione del 415-413. I Sicelioti respingono l’invasione soprattutto per la presenza di Siracusa, invano assediata per due anni.
405 a.C. I Cartaginesi, approfittando della situazione, distruggono Agrigento, Gela e Camarina, e arrivano a minacciare la stessa Siracusa. Tuttavia il generale Dionisio ferma i Cartaginesi e diviene tiranno della città (405-367).
367 a.C. Dionisio II succede al padre, ma è coinvolto in congiure e rivolte e deve cedere il trono a Timoleonte che nel 345 è inviato da Corinto su richiesta degli stessi siracusani del gruppo conservatore. Il nuovo sovrano respinge i Cartaginesi negli originari confini dell’Alico e riforma la costituzione della città.
336 a.C. Alla morte di Timoleonte, seguono ancora dissidi politici e si impone la dittatura di Agàtocle (316-289), che lotta senza tregua i Cartaginesi fino a portare la guerra contro Cartagine direttamente sulla costa africana.
278 a.C. Alla morte di Agàtocle gli abitanti di Siracusa orfani del loro tiranno invitano Pirro, re dell’Epiro, in loro difesa, il quale giunge in Sicilia allo scopo di combattere e sconfiggere i Cartaginesi. Tuttavia i successi ottenuti non gli evitano la disfatta conclusiva per opera di Roma nel 275.

Periodo Fenicio 700 a.C

nella Sicilia occidentale giungono i Fenici, i quali fondano strutture urbane legate ai propri traffici commerciali:
Motia, Solunto e Palermo divengono importanti centri di scambi. Dopo la fondazione di Cartagine (ubicata sulla costa africana)
gli stanziamenti abitativi in Sicilia, si trasformano in vere occupazioni militari.

Periodo Romano

262 a.C. Il tiranno di Siracusa, Gerone II, entra in conflitto con i Mamertini, popolazione che vive a Messina e dintorni, i quali chiamano in soccorso i Romani. Scoppia così la cosiddetta Guerra punica, fra Romani (che , attraverso una serie di vittorie, estendono la propria presenza, di fatto occupando l’Isola) e i Cartaginesi, che occupano la Sicilia occidentale.
262 a.C. Nel corso della prima Guerra punica i Romani sconfiggono i Cartaginesi in mare nel 262 a.C. a Milazzo e, nel 260 a.C., distruggono la flotta nemica presso Marettimo.
215 a.C. Muore Gerone II, tiranno di Siracusa e gli succede il giovane Geronimo, che viene detronizzato nel giro di pochi mesi. Ciò determina un accostamento di Siracusa ai Cartaginesi.
212 a.C. I Romani espugnano Siracusa (212 a.C.) e Agrigento (210 a.C.). Con le ricchezze di queste città Roma può completare vittoriosamente la seconda Guerra punica.
138 a.C. Al termine della guerra le condizioni economiche della Sicilia sono peggiorate: il latifondo si estende per gran parte dell’Isola. Esplodono due rivolte servili, a stento domate, con rivendicazioni di carattere sociale ed aspirazione autonomista: quella di Euno (136-131) e quella di Salvio (104-100).
36 a.C. L’occupazione Romana si consolida. La Sicilia ottiene da Cesare la concessione del diritto latino e da Antonio la piena cittadinanza romana. Nel 36 l’imperatore Ottaviano estende definitivamente il possesso romano dell’Isola.
280 d.C. La Sicilia è scossa dall’invasione di orde barbariche: si inizia con la presenza dei Franchi.
466 d.C. Sbarca in Sicilia con le sue truppe Genserico re dei Vandali il quale dieci anni dopo cede l’isola a Odoacre re degli Sciri.
Segue un periodo caratterizzato dalla influenza degli Ostrogoti.
Si costruiscono le chiese di San Pancrazio, Santa Maria de Cripta, San Michele Arcangelo, SS. Quaranta martiri al casalotto 8oggi interrate o inesplorabili)

Periodo Bizantino

444 d.c. Vandali
476 d.c. Eruli
491 d.c. Goti
535 d.C. I Bizantini affermano il potere dell’impero romano d’oriente, attraverso la riconquista della Sicilia con una spedizione inviata da Giustiniano e condotta da Belisario. L’isola diviene provincia di Bisanzio con capitale Siracusa, dove ha sede uno stratego. Le condizioni dell’Isola si aggravano, anche a causa di numerose scorrerie arabe.
663 d.C. L’imperatore Costante II (663-668) trasferisce la corte, la zecca e gli uffici imperiali da Costantinopoli a Siracusa. Costante II sogna in verità di riportare la capitale dell’impero a Roma, vincendo i Longobardi. A causa di una congiura di palazzo, tuttavia, l’imperatore è assassinato nel 668 e, l’anno successivo, suo figlio Costantino IV Pogonato (668-665) riporta a Bisanzio la capitale dell’impero bizantino e Siracusa torna ad essere capitale di provincia.

Periodo Arabo

827 d.C. I Musulmani d’Africa, con una spedizione navale proveniente da Ifriqiya (odierna Tunisi) sbarcano a capo Granìtola presso Mazara il 17 giugno dell’827, chiamati da un ricco comandante siciliano, Eutimio (o Eufemio) da Messina, ribellatosi alla Corte di Costantino imperatore, dando avvio a una nuova epoca.
831- 965 d.C. Gli Arabi occupano Palermo (831), che diviene capitale dell’Isola; quindi si impossessano di Messina (842), Enna (859), Siracusa (878), Catania (900), Taormina (902). Nel 965, con la conquista di Rometta nel messinese, si completa l’occupazione dell’intero territorio siciliano.
965 d.C. L’Isola è interamente sottomessa solo alla fine del secolo IX°.
La presenza araba sarà fondamentale non soltanto per l’Isola, perché la civiltà arabo-sicula sarà di eccezionale stimolo artistico e letterario, un sapere che si irradierà in un’area culturale molto più vasta, ma anche tecnologico, ad esempio con l’introduzione di sistemi di irrigazione che daranno origine al cosidetto “giardino mediterraneo” ad agrumi.
La Sicilia viene divisa amministrativamente in tre Valli: Val di Mazara nella parte centro-occidentale, Val Dèmone nella parte orientale-settentrionale, Val di Noto nella parte orientale-meridionale.