La Porta di san Giorgio era uno degli accessi alla città dal lato del Molo, e dall’epoca di costruzione e da qualche informazione pervenuta doveva essere molto simile alla porta sant’Agata. Una curiosità per qualcosa che potrebbe darsi per scontata è che il nome della porta non è dovuto alla chiesa dei Genovesi, dalla quale distava pochi metri, ma da un’altra chiesa dedicata a san Giorgio che fu abbattuta proprio per realizzare il molo.
Durante il viceregno di D.Pietro Giron,duca d’Ossuna, gli abitanti del quartiere di S. Anna del rione del Capo fecero viva istanza per l’apertura di una nuova porta intermedia tra le porte Carini e Nuova e, a tale richiesta, si unì anche quella dei Padri del convento della Annunziata alla Zisa per i quali sarebbe più agevole pervenire in città attraverso questo nuovo varco.
Fu così che, sotto il pretorato di Cesare Gaetani marchese di Sortino, il giorno 4 Febbraio 1613, venne aperta una nuova porta intitolata al vicerè d’Ossuna.
In prossimità del punto estremo e più elevato della via Marmorea o strada del Cassaro, esistette prima del XV secolo una porta detta del palazzo sulla cui ubicazione sono in distacco i diversi autori che sinora si sono occupati della topografia storica di Palermo. la porta del Palazzo venne successivamente chiusa e, verso l’anno 1460, ne fu aperta un’altra, posta proprio in corrispondenza della intersezione della Strada del Cassaro con cortina occidentale delle mura della città.
Questa porta denominata dal popolo (nuova) fu dapprima concepita in semplici forme architettoniche, a fornice, con un solo ordine di colonne ed un cornicione sovrastante.