PORTE ANTICHE DI PALERMO
Le Porte di Palermo nel periodo punico:
1) Porta del Palazzo;
2) Porta Busuemi;
3) Porta Patitelli;
4) Porta S. Agata alla Guilla.
Le Porte di Palermo nel periodo arabo.
1) La Bab-al-bahr (Porta di mare);
2) La Bab-as- safa (Porta della salute);
3) La Bab-sciantagath (Porta di sant’Agata);
4) La Bab-ar-Rutah (Porta Rota);
5) La Bab-ar-ryad (Porta dei giardini);
6) La Bab-ibn-Quarhub;
7) La Bab-al- abna (Porta dei giovanotti);
8) La Bab-as-sudan (Porta dei negri);
9) La Bab-al-hadid (Porta di ferro);
10) La Bab-Abu al Hasan.
Le Porte della Kalsa:
1) Bab el Fotich (Porta della Vittoria);
2) Bab-ar-Kotama;
3) Bab-el-Bonud (Porta delle bandiere);
4) Bab-el-sanda (Porta dell’arsenale).
Le Porte di Palermo nel secolo X:
1) Porta del Palazzo;
2) Porta Busuemi;
3) Porta Giudaica;
4) Porta Abu-al-Hasan;
5) Porta Patitelli;
6) Porta Oscura;
7) Porta Sant’Agata alla Guilla;
8) Porta Rota;
9) Porta dei Giardini;
10) Porta Vittoria;
11) Porta dei Greci;
12) Porta Polizzi;
13) Porta dei Cordari.
Le Porte di Palermo dal secolo XI al secolo XV:
1) Porta del Palazzo;
2) Porta Busuemi;
3) Porta Giudaica;
4) Porta Abu-al-Hasan;
5) Porta Patitelli;
6) Porta Oscura;
7) Porta degli schiavi
8) Porta Sant’Agata alla Guilla;
9) Porta Rota;
10)Porta Nuova;
11) Porta dei Giardini;
12) Porta Mazzara;
13) Porta S. Agata;
14) Porta di Termini;
15) Porta Vittoria;
16) Porta dei Greci;
17) Porta Polizzi;
18) Porta dei Cordari;
19) Porta della Pescheria;
20) Porta San Giorgio;
21) Porta Carini.
Le Porte di Palermo alla fine del XVI secolo:
1) Porta Mazara;
2) Porta Sant’Agata;
3) Porta Termini;
4) Porta dei Greci;
5) Porta Felice;
6) Porta del Molo Vecchio;
7) Porta della Dogana;
8) Porta della Pescheria;
9) Porta del Carbone;
10) Porta della Calcina;
11) Porta di Piedigrotta;
12) Porta San Giorgio;
13) Porta Carini;
14) Porta Nuova.
Le Porte di Palermo dal secolo XVII al secolo XIX:
1) Porta di Castro;
2) Porta Mazara;
3) Porta Montalto;
4) Porta Sant’Agata;
5) Porta Vicari;
6) Porta Termini;
7) Porta Reale;
8) Porta dei Greci;
9) Porta Felice;
10) Porta Scaricatore;
11) Porta della Dogana;
12) Porta della Pescheria;
13) Porta del Carbone;
14) Porta della Calcina;
15) Porta di Piedigrotta;
16) Porta di Santa Rosalia;
17) Porta Maqueda;
18) Porta Carini;
19) Porta D’Ossuna;
20) Porta Nuova.
In prossimità del punto estremo e più elevato della via Marmorea o strada del Cassaro, esistette prima del XV secolo una porta detta del palazzo sulla cui ubicazione sono in distacco i diversi autori che sinora si sono occupati della topografia storica di Palermo. la porta del Palazzo venne successivamente chiusa e, verso l’anno 1460, ne fu aperta un’altra, posta proprio in corrispondenza della intersezione della Strada del Cassaro con cortina occidentale delle mura della città.
Questa porta denominata dal popolo (nuova) fu dapprima concepita in semplici forme architettoniche, a fornice, con un solo ordine di colonne ed un cornicione sovrastante.
Durante il viceregno di D.Pietro Giron,duca d’Ossuna, gli abitanti del quartiere di S. Anna del rione del Capo fecero viva istanza per l’apertura di una nuova porta intermedia tra le porte Carini e Nuova e, a tale richiesta, si unì anche quella dei Padri del convento della Annunziata alla Zisa per i quali sarebbe più agevole pervenire in città attraverso questo nuovo varco.
Fu così che, sotto il pretorato di Cesare Gaetani marchese di Sortino, il giorno 4 Febbraio 1613, venne aperta una nuova porta intitolata al vicerè d’Ossuna.
La Porta di san Giorgio era uno degli accessi alla città dal lato del Molo, e dall’epoca di costruzione e da qualche informazione pervenuta doveva essere molto simile alla porta sant’Agata. Una curiosità per qualcosa che potrebbe darsi per scontata è che il nome della porta non è dovuto alla chiesa dei Genovesi, dalla quale distava pochi metri, ma da un’altra chiesa dedicata a san Giorgio che fu abbattuta proprio per realizzare il molo.
La porta si trovava nel lato opposto rispetto alla Porta di Vicari nell’omonima strada, fu edificata nel 1600c.
Nel luglio 1624 attraverso questo varco transitarono le spoglie di Santa Rosalia rinvenute su Monte Pellegrino.
Fu demolita durante il mandato del pretore Michele Gravina, principe di Comitini, viceré di Sicilia, duca Giovanni Fogliani Sforza d’Aragona, per essere ricostruita nel 1766 come piloni fronteggianti.
La nascita di Porta Felice risale al 6 luglio del 1582, ai tempi in cui il viceré spagnolo Marcantonio Colonna, duca di Tagliacozzo, decise di dare un monumentale ingresso al Cassaro (l’attuale Corso Vittorio Emanuele), che l’anno prima era stato prolungato fino al mare, raggiungendo così l’altra bellissima strada che costeggiava le mura e la spiaggia, quella che il senato palermitano chiamò “strada Colonna”, l’attuale Foro Italico.
Il nome “Felice” fu dato in onore della moglie del vicerè, donna Felice Orsini. Dell’episodio parlano Paruta e Palmerino che scrivono così di quel 6 luglio del 1582.
La porta di Vicari detta anche Porta di Sant’Antonino dal titolo della chiesa verso la quale prospetta, sorge alla fine della via Maqueda.
È una delle porte più antiche della città, non si conosce la data di prima edificazione, la prima data certa è il 1310 quando è documentata nelle disposizioni testamentarie di Benvenuta Mastrangelo circa la donazione di un terreno ubicato nelle immediate adiacenze, negozio giuridico a favore dei religiosi della Magione.
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