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Drogone di Altavilla

19 Ottobre 2008/in Altavilla (Hauteville), Famiglia, Normanni, Storia dei Normanni in Sicilia /da admin

Drogone di Altavilla  (lat. Drogo, fr. Dreu) (Cotentin, prima del 1010 Orsara di Puglia, 10 agosto 1051),

Drogone di Altavilla è stato un condottiero normanno, uno dei figli di Tancredi d’Altavilla e della prima moglie Muriella.
Drogone di Altavilla giunse nel Mezzogiorno d’Italia con i fratelli Guglielmo Braccio di Ferro e Umfredo verso il 1035. Nel 1038 prese parte insieme al fratello Guglielmo alla campagna di Sicilia intrapresa da Giorgio Maniace, catapano bizantino d’Italia, e alla successiva campagna del principe Guaimario IV di Salerno contro la Puglia bizantina.

Nel 1042 i Normanni elessero Guglielmo conte di Melfi e dalla divisione in dodici parti dei territori conquistati Drogone ottenne Venosa. Guaimario IV di Salerno gli riconobbe i possessi e gli diede in moglie la sorella Gaitelgrima.

Nel 1046, alla morte del fratello Guglielmo, Drogone gli successe come capo dei Normanni di Puglia: fu il primo conte di Puglia e Calabria ufficialmente riconosciuto dal Sacro Romano Imperatore; infatti nel febbraio del 1047 l’imperatore Enrico III confermò la sua posizione attribuendogli il titolo di Dux et magister Italiae comesque Normannorum totius Apuliae et Calabriae, ossia Duca e Signore d’Italia e Conte dei Normanni di tutta la Puglia e la Calabria. Questo fu il primo titolo comitale pienamente legittimo ottenuto da un Altavilla.

Proprio in quell’anno (1047) giunse nel sud Italia il fratellastro Roberto il Guiscardo. All’epoca, Drogone aveva enormi difficoltà  nel controllare i baroni della regione e nell’arginare il fenomeno del brigantaggio e della guerra feudale. Nel 1051 papa Leone IX ottenne da Drogone la promessa di mettere fine alle incursioni normanne nei territori pontifici, ma il duca fu assassinato verso la fine di quello stesso anno in una località  che i cronisti dell’epoca chiamano Montoglio (o Monte Allegro o Monte Ilario che corrisponde al territorio di Orsara di Puglia), probabilmente ad opera di una congiura bizantina. Dopo un breve interregno gli successe il giovane fratello Umfredo.

Dal matrimonio con Gaitelgrima ebbe due femmine, Rocca ed Eremburga, ed un figlio maschio, Riccardo, che prese parte alla Prima Crociata. Il figlio di Riccardo, Ruggero, fu in seguito reggente del Principato di Antiochia.

note:
Genealogia degli Altavilla,
I Normanni InSicilia
La conquista Normanna

Hauteville Albero genealogico

19 Ottobre 2008/in Altavilla (Hauteville) /da admin

ALBERO GENEALOGICO HAUTEVILLE

GUGLIELMO BRACCIO DI FERRO (+1046),

1° Conte di Puglia (1042);

 DROGONE(+1051),

 2° Conte di Puglia (1046)

sposò nel 1046 una figlia di GUAIMANO V, Principe di Salerno, ne discese RICCARDO MOTTOLA che sposò Altrude;

UMFREDO (+1057),

3° Conte di Puglia (1051),

sposò una zia di GISULFO II, Principe di Salerno, ne discese ABELARDO (+dopo il 1081);

GOFFREDO (+prima del 1071),

Conte di Capitanata (1051 circa),

ne discese ROBERTO, Conte di Loretello;

ROBERTO IL GUISCARDO(+1085),

4° Conte di Puglia (1057-1059),1° Duca di Puglia e Calabria (1059),

Duca di Sicilia (1061),

sposò:

1-ALBERADA di BUONALBERGO, sorella di GERARDO Conte di Ariano, ripudiata nel 1059;

2- SICHELGAITA di SALERNO (+1092 circa), sorella di GISULFO II, Principe di Salerno, ne discesero i Principi di Antiochia di cui:

  1. BOEMONDO I (1050 circa – 1111), Principe di Taranto (1098), Principe di Antiochia (1099), sposò Costanza di Francia da cui discese:

BOEMONDO II (1109 – 1130), Principe di Taranto (1111), Principe di Antiochia (1127), sposò nel 1127 Alice di Gerusalemme; da cui discese

BOEMONDO III il BALBO (1145 – 1201), Principe d’Antiochia (1163 – 1201), figlio del Principe Raimondo I di Poitiers e della Principessa Costanza, gli discese Raimondo che sposò Alice Rupen, nipote ed erede di Leone II d’Armenia, e gli successe RAIMONDO RUPEN, erede dei Principati di Antiochia ed Armenia);

BOEMONDO IV l’Orbo, Conte di Tripoli (1187 o 1189 – 1233), Principe d’Antiochia(1201 – 1233), secondo figlio del Principe BOEMONDO III e di Orgogliosa, Signora di Harim. Adottato da Raimondo III, Conte di Tripoli, gli succedette dopo la disfatta di Hattin in cui il Conte era perito (1187), nondimeno la Contea di Tripoli fu effettivamente governata dal 1187 al 1189 dal fratello maggiore di Boemondo, Raimondo IV; morto quest’ultimo, Boemondo usurpò (1201)il Principato d’Antiochia al nipote Raimondo Rupen che ottenne l’aiuto del prozio materno Leone II il Grande, Re dello Stato Armeno di Cecilia; col Suo appoggio Raimondo si ingrandì del Principato di Antiochia e lo Governò dal 1216 al 1219. Le discordie tra l’Armenia minore e il Principato di Antiochia fecero perdere ai Latini i benefici derivanti dall’unione fra il Principato medesimo e la Contea di Tripoli. Per queste stesse vicende Boemondo IV fu scomunicato dal Papa. Gli succedette

BOEMONDO V (1198 circa – 1251), Principe di Antiochia e Conte di Tripoli (1233 – 1251), secondo figlio del Principe Boemondo IV e di Piacenza de Gilet. Il suo Principato venne soprattutto contrassegnato da discordie interne; Boemondo dovette infatti lottare contro i suoi vassalli, particolarmente contro i cugini de Gilet. Nel frattempo i Turchi compirono minacciosi progressi. Gli successe

BOEMONDO VI il Bello (1235 circa – 1275), Principe di Antiochia (1251- 1268) e Conte di Tripoli (1251 – 1275), figlio del Principe Boemondo V e di Luciana dei Conti di Segni. Indolente e apatico, si ritirò nella Sua bella Città di Tripoli, trascurando la minaccia dei Turchi, che ultimarono la conquista del Principato di Antiochia. La perdita di questa Città (1268) non provocò da parte Sua che una debole e vana reazione. Gli successe

BOEMONDO VII (1255 circa- 1287), erede del Titolo di Principe di Antiochia e conte di Tripoli (1275 – 1287), figlio del Principe Boemondo VI e di Sibilla di Armenia. Non riuscì ad impedire la conquista pressoché totale della Contea di Tripoli da parte dei Mamelucchi d’Egitto e non seppe opporsi che debolmente ai tentativi di autonomia municipale di Tripoli. Sua sorella ed erede Lucia non potè prendere possesso di Tripoli, poiché la Città fu occupata dai Mamelucchi due anni dopo la morte del Principe: con Lui si spense quindi la Dinastia.

Le titulature ed i diritti di pretenzione sono confluiti nella attuale Dinastia della Casa Calabria Cilento de Hauteville, riconosciuti e confermati da Sua Altezza Reale il Principe Don Giovanni Giuseppe Caspis von Scwaben Hohenstaufen nella persona dell’attuale Capo di Nome e d’Armi della Imperiale e Reale Casa di Svevia.

La Dinastia sino ai nostri giorni gode della prerogativa di Re di Gerusalemme e Principe di Antiochia, Principe di Armenia Antica e di Conte di Tripoli;

  1. COSTANZA (+1163), Principessa di Antiochia e Pretendente al Trono di Gerusalemme, sposò 1- nel 1136, RAIMONDO di POITIERS (+1149), Principe di Antiochia (1136), 2 –nel 1153, RINALDO di CHATILLON (+1187), Principe di Antiochia (1153), da cui ne discesero i vari BOEMONDO sino a BOEMONDO VI, Principe di Antiochia. La Dinastia continua con il Ramo degli Hauteville del Principato – Cilento de Hauteville (vedi);
  1. RUGGERO BORSA (+1111), 2° Duca di Puglia e Calabria (1085), sposò ADALA di FIANDRA, da cui discese GUGLIELMO (+1127), 3° Duca di Puglia e Calabria (1111), sposò GAITELGRIMA;
  1. ELENA, promessa sposa di COSTANTINO DUCAS (+1085), figlio di Michele VII Parapinace Imperatore d’Oriente;
  1. MATILDE, sposò 1- RAIMONDO BERENGARIO II (+1082), Conte di Barcellona; 2- ALMERICO, Conte di Narbona;
  1. ERIA, sposò 1- UGO d’ESTE (+1031), Conte del Maine; 2- RINALDO Conte dei Marsi;

da Una figlia

nacque GOFFREDO (+1100), Conte di Conversano, da cui i Conti di Conversano;

GUGLIELMO (+dopo il 1117),

Conte del Principato (vedi Dinastia Cilento de Hauteville)

RUGGERO I (1031 – 1101),

1° Conte di Sicilia (1062),

sposò 1- Giuditta di Evreux; 2- Eremburga di Mortain; 3- nel 1089, Adelaide di Monferrato, poi Regina di Gerusalemme (+1118); discesero:

MATILDE, sposò nel 1094 CORRADO di FRANCONIA (+1101), Figlio di Enrico IV, Imperatore;

BUSILLA, (+1102), sposò COLOMANNO (+1114), Re d’Ungheria;

GIUDITTA, sposò ROBERTO di BASSEVILLE, Conte di Conversano;

MATILDE, sposò 1- RAIMONDO di SAINTGILLES (+1105), Conte di Tolosa; 2 – ROBERTO di BORGOGNA (+1176);

SIMONE (+1113), 2° Conte di Sicilia (1101);

RUGGERO II (1090 circa – 1154) 3° Conte di Sicilia (1113 – 1130), 4° Duca di Puglia e Calabria (1127 – 1130), 1° Re di Sicilia (1130), sposò 1-Elvira di Castiglia (+1135), 2 – Sibilla di Borgogna (+1151); 3- Beatrice di Rethel da cui nacque COSTANZA (1154 – 1198), sposò nel 1186 ENRICO di SVEVIA (+1197), Imperatore (ENRICO VI 1191), Re di Sicilia (1194) da cui discese FEDERICO II (1194 – 1250), Imperatore (Dinastia Hohenstaufen);

EMMA (+prima del 1126),

sposò ODDONE MARCHISIUS, discese TANCREDI (+1112), Principe di Galilea (Titolo spettante al Ramo Cilento de Hauteville)(1109), Principe di Antiochia (1111), sposò Cecilia di Francia;

 

          SUNTO STORICO:

 

Da RUGGERO I derivò il ramo più importante della Dinastia a cui appartennero i primi tre Re di Sicilia: RUGGERO II, coronato Re a Palermo nel 1130; GUGLIELMO I (+1166) e GUGLIELMO II (+1189) . Figlia postuma di Ruggero II fu COSTANZA (1198), che sposando Enrico VI di Hohenstaufen, figlio di Federico I di Svevia (Barbarossa), portò in dote il Regno di Sicilia alla Casa di Svevia.

Contro Enrico VI, fattosi incoronare Re di Sicilia a Palermo nel dicembre 1194, i diritti al Regno furono rivendicati da TANCREDI (+1194), figlio naturale di un figlio di Ruggero II e di Emma dei Conti di Lecce, che nel 1189 era stato coronato 4° Re di Sicilia dalla Nobiltà siciliana, ne discese GUGLIELMO III, detto il Re fanciullo, figlio di Sibilla di Acerra fatto imprigionare e poi accecare  (+1198)da Enrico VI di Hohenstaufen.

Importante la discendenza di ROBERTO il GUISCARDO: suo figlio BOEMONDO di TARANTO (+1111), crociato, fu il fondatore del Principato di Antiochia; altro suo figlio RUGGERO BORSA (+1111) e figlio di questi GUGLIELMO (+1127) furono Duchi di Puglia e Calabria; un nipote di ROBERTO, TANCREDI (+1112), crociato, cantato ed ispiratore del Tasso nella Gerusalemme Liberata, partì per Gerusalemme con lo zio BOEMONDO e il cugino RICCARDO de HAUTEVILLE, figlio di GUGLIELMO del PRINCIPATO,conquistando la Città Santa di Gerusalemme, fondò il Principato di Betlemme, Reggente il Principato di Antiochia in assenza del Principe Boemondo e suo successore.

Da questa illustre Dinastia risaliamo al ricordato

GUGLIELMO d’ALTAVILLA (+ dopo il 1117),

Conte del Principato Signore del Cilento (1058).

Figlio di TANCREDI di NORMANDIA il capostipite, e della sua seconda moglie FRESENDA, calato in Italia intorno al 1054 insieme agli altri fratelli è il capostipite della discendenza dei CILENTO, seu CILENTI o dè CILENTO.

 

 

Tali notizie sono desunte nelle bibliografie:
  1. a) AMATUS CASSINENSIS, La storia dei Normanni, a cura di de BARTOLOMEI, 1935;
  2. b) ALFONSO GALLO, Aversa Normanna, Napoli, ITEA 1938;
  3. c) BIAGIO CAGNETTI, Passato e presente nel Regno di Napoli, Bruxelles, 1842;
  4. d) GINO DORIA, Storia di una Capitale, Napoli dalle origine al 1860;
  5. e) GENNARO MONTI, dai Normanni agli Aragonesi, TRANI, 1936;
  6. f) MICHELANGELO SCHIPA, il Mezzogiorno d’Italia anteriormente alla Monarchia, Bari, 1923;
  7. g) MASSIMO MUGNES, Storia del Regno di Napoli, Napoli, 1842.
  8. h) POMPEO LITTA, Famiglie celebri italiane, che dice :“ E’ questa una delle prime affermazioni degli Altavilla nel Cilento che GUGLIELMO del PRINCIPATO si stabilì a Salermo dove in seguito ad una delle solite guerre locali ebbe la Signoria del Paese ad est di Eboli”;
  9. i) BOLLA PONTIFICIA di ALESSANDRO II.

Umfredo di Altavilla

19 Ottobre 2008/in Altavilla (Hauteville), Famiglia, Normanni /da admin

Umfredo di Altavilla  (Cotentin, 1057)  

Umfredo di Altavilla è stato un condottiero normanno, uno dei figli di Tancredi d’Altavilla e della prima moglie Muriella.

Sebbene alcune fonti ritengano che Umfredo sia giunto nel sud Italia insieme ai suoi fratelli nel 1035 circa, è probabile che il suo arrivo risalga a qualche anno più¹ tardi, nel 1044, durante il dominio del fratello maggiore Guglielmo.

Già  signore di Lavello, successe nel 1051 al fratello Drogone come conte di Puglia e Calabria. Di sicuro l’evento più¹ rilevante che lo vide protagonista fu la battaglia di Civitate (18 giugno 1053): Umfredo guidò le armate degli Altavilla (insieme al giovane fratellastro ed erede Roberto il Guiscardo) e dei Drengot (insieme a Riccardo, conte di Aversa) contro le forze unite del papato e dell’impero.

Gli eserciti pontifici furono annientati e papa Leone IX fu catturato e imprigionato a Benevento.


Umfredo sposò Matilda, figlia di Asclettino I Drengot da cui ebbe due figli:

  • Abelardo, nato dopo il 1044 e morto in Illiria nel 1081
  • Ermanno, nato dopo il 1045 e morto a Bisanzio nel 1097.

Alla morte del fratello Drogone, ne sposò la vedova Gaitelgrima, figlia di Guaimario III di Salerno, da cui nacque Umfreda, che andò sposa a Basileo Spadafora.

Umfredo morì nel 1057 e la sua eredità  passò al fratellastro ed eroe di Civitate, Roberto il Guiscardo, al quale attribuì anche la tutela dei suoi figli minorenni, Abelardo ed Ermanno. Il Guiscardo, però, ne confiscò l’eredità : nel giro di due anni, avrebbe elevato il suo rango comitale allo status ducale.

Boemondo di Altavilla

22 Maggio 2007/in Altavilla (Hauteville), Famiglia, Normanni, Storia dei Normanni in Sicilia /da admin

Boemondo di Altavilla

(conosciuto anche come Boemondo di Altavilla o Boemondo di Taranto) (1050/58 – San Marco Argentano, 3 marzo 1111), Principe di Taranto e Duca di Calabria, successivamente Principe d’Antiochia, fu uno dei signori feudali che partecipò alla Prima crociata.

Boemondo I fondò nei pressi di Otranto il Monastero di San Nicola di Casole, che ospitò una delle biblioteche più ricche del Medioevo.

Boemondo fu il figlio maggiore del duca di Puglia e di Calabria Roberto il Guiscardo, nato durante il matrimonio di quest’ultimo con Alberada di Buonalbergo, che fu più tardi annullato.

Fu battezzato col nome di “Marco” in onore al santo patrono di San Marco Argentano, ma diventò noto come Boemondo a causa di un leggendario gigante che portava tale nome.

La guerra contro l’Impero Bizantino

Servì sotto suo padre nel grande attacco contro l’Impero bizantino1080-1085 e comandò i Normanni durante l’assenza del Guiscardo (1082-1084), penetrando in Tessaglia così come a Larissa, venendo però respinto da Alessio I Comneno.

Quest’antica ostilità  nei confronti di Alessio ebbe grande influenza nel determinare l’andamento il corso della politica del suo regno nel periodo che va da Boemondo (che suo padre aveva destinato al trono di Costantinopoli) a Ruggero II.


Quando Roberto il Guiscardo morì nel 1085, Boemondo ereditò i possedimenti adriatici di suo padre che tuttavia furono perso subito per mano dei Greci, mentre il suo fratellastro minore Ruggero Borsa ereditò la Puglia e i possedimenti italiani.

La guerra fu infine risolta grazie alla mediazione di Papa Urbano II e il riconoscimento di Taranto e di altri possedimenti a Boemondo.

Sebbene Boemondo avesse ricevuto un piccolo principato (un possedimento allodiale) per se stesso nel “tacco dello stivale” dell’Italia meridionale come compenso da Sikelgaita dopo la sua rinuncia ai suoi diritti sul ducato, egli mirava a conseguire un prestigio assai maggiore per sè.

Il cronista Romualdo disse di Boemondo che “egli sempre cercava l’impossibile”. Nel 1096 Boemondo, insieme a suo zio Ruggero I il Gran Conte di Sicilia, stava attaccando Amalfi che s’era rivoltata contro il duca Ruggero, allorchè bande di Crociati cominciarono a passare, nell’attraversare l’Italia di ritorno da Constantinopoli.

Roberto di Altavilla

22 Maggio 2007/in Altavilla (Hauteville), Famiglia, Normanni, Storia dei Normanni in Sicilia /da marc glo

Roberto di Altavilla,

figlio di Tancredi d’Altavilla e fratello di Ruggero I di Sicilia, fu conte e poi duca di Puglia e Calabria dopo la morte del fratello Umfredo (1057), investito in seguito anche della signoria sulla Sicilia. Sua madre fu la seconda moglie di Tancredi, Frensenda (o Fredesenda).

 L’arrivo di Roberto in Italia

Il 1047 fu l’anno della venuta in Italia di Roberto, sesto figlio di Tancredi di Altavilla e primo nato dalla seconda moglie Fresenda.

Secondo la storica bizantina Anna Comnena, egli aveva lasciato la Normandia con un seguito di appena cinque cavalieri e trenta avventurieri a piedi.

All’arrivo nell’antica Langobardia si era messo a capo di una compagnia errante di briganti e predoni.

Anna Comnena ci offre anche una straordinaria e dettagliata descrizione fisica del personaggio.

All’arrivo di Roberto le terre in Puglia scarseggiavano ed egli non poteva aspettarsi grandi concessioni da parte di Drogone, il fratello allora regnante.

D’altra parte lo stesso Umfredo aveva appena ricevuto in feudo la contea di Lavello.

I primi Anni

Già  nel 1048 decise dunque di unirsi al principe Pandolfo IV di Capua nelle sue incessanti guerre contro il principe Guaimario IV di Salerno, ma l’alleanza durò appena un anno: stando alle cronache di Amato di Montecassino, Pandolfo venne meno alla promessa di concedere a Roberto un castello e una figlia in sposa, al che il Normanno rispose rompendo gli accordi e abbandonando il sodalizio.

Roberto fece nuovamente richiesta di un feudo al fratello Drogone, il quale potè stavolta concedergli il comando della fortezza di Scribla, vicino Cosenza, conquistata durante la campagna di Calabria.

Ma questo si rivelò ben presto un vicolo cieco, un presidio isolato dal quale non avrebbe potuto ricavare alcun concreto vantaggio.

Decise perciò di spostarsi presso il castello di San Marco Argentano, in omaggio al quale, più tardi, battezzerà  la fortezza di San Marco d’Alunzio, il primo castello normanno in Sicilia, sito presso l’antica Aluntium.

Durante il periodo calabrese Roberto sposò la prima delle sue due mogli, Alberada di Buonalbergo, zia di Gerardo di Buonalbergo.

La battaglia di Civitate e l’ascesa di Roberto di Altavilla “Il Guiscardo”

Dopo i primi anni di opaca presenza nel sud Italia, Roberto mise di colpo in luce il proprio carattere, così diverso da quello dei suoi familiari e degli altri potenti della regione.

I Longobardi, in un primo tempo vicini ai Normanni, si rivoltarono contro i loro vecchi alleati, attirandosi il favore di papa Leone IX, deciso ad espellere dalla penisola questo popolo di briganti.

Lo scontro fra le armate pontificie e le truppe normanne si consumò il 18 giugno 1053 a Civitate sul Fortore, a nord di Foggia, dove l’esercito papale fu duramente sconfitto.

Alla battaglia prese parte anche Umfredo, a capo di alcune truppe di Suebi, e il conte di Aversa Riccardo Drengot, che mise subito in fuga i soldati longobardi.

A Roberto di Altavilla fu assegnato il comando di truppe di riserva, che restarono ai margini della battaglia fino a che non fu evidente l’inefficacia degli attacchi sferrati dalle armate di Umfredo: il Guiscardo si lanciò allora nella mischia insieme ai rinforzi guidati dal suocero, distinguendosi personalmente per il particolare valore della propria offensiva.

Secondo lo storico coevo Guglielmo di Puglia, il Normanno imperversà nella battaglia senza mai perdersi d’animo, disarcionato e rimontato in sella per ben tre volte. L’esito dello scontro fu per lui un vero successo.

Nel 1057 il conte Umfredo morì, lasciando i due figli minorenni Abelardo ed Ermanno sotto la tutela della moglie Gaitelgrima di Salerno, già  vedova di Drogone.

Forte del successo ottenuto sul campo di battaglia di Civitate, Roberto di Altavilla reclamò per sè la successione ed assunse il titolo comitale di Puglia e Calabria.

Per non insidiare i diritti acquisiti alla propria discendenza, confiscò i possedimenti del defunto fratello, privando i due nipoti della loro legittima eredità  .

In alleanza col fratello minore Ruggero si lanciò alla conquista dei territori non ancora sottomessi di Puglia e Calabria, mentre Riccardo, suo cognato in quanto marito della sorella Fresenda, s’impadronì del Principato di Capua.

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