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Le fortificazioni cinquecentesche a Palermo
Sulla sua origine si sa poco, però pare che già esistesse nel 1310, data scritta in un lascito di un giardino con vigna, “extra Portam Careni Panormi”.
Nel 1325 fu gravemente danneggiata dagli attacchi del duca Carlo di Calabria, nel tentativo di penetrare in città, e successivamente fu ricostruita dal nobile palermitano Ubertino La Grua che svolgeva diverse mansioni pubbliche quali capitano e giustiziere di Palermo.
La porta venne edificata nel 1620, secondo quanto riporta Fazello, in sostituzione di una precedente porta che era stata chiusa oltre un secolo prima (1460), chiamata porta del Palazzo, si rese necessario aprire la continuazione della via dei Tedeschi dove risiedevano le guardie tedesche del Viceré.
La Porta di Sant’Agata
nasce in periodo normanno e il nome deriva dalla limitrofa Chiesa di Sant’Agata la Pedata, in onore di Sant’Agata.
La porta ha subìto un recente restauro nel 1983 che l’ha resa più visibile anche grazie all’allargamento della piazza antistante. Costituisce una delle più antiche testimonianze della cinta muraria medievale.
Il Di Giovanni, nella Topografia di Palermo, precisa che da nessun documento risulta che sia stata rifatta o trasformata e che, anche quando.
La porta della Dogana è una delle porte che si aprivano alla fine del Cassaro. Presumibilmente fu edificata intorno al 1470.
Il Villabianca nella sua tavola non la menziona pertanto è presumibile che in quel periodo (XVIII secolo) fosse stata già demolita.